GARANTIRE SICUREZZA E INCLUSIVITÀ NEI CONTESTI SPORTIVI
ABSTRACT
Il presente articolo vuole fornire una panoramica delle politiche di safeguarding nello sport, sottolineando l’importanza di prevenire abusi, violenze e discriminazioni e di garantire un ambiente sicuro per tutti i tesserati, in particolare per i minori.
INTRODUZIONE
Lo sport rappresenta un pilastro fondamentale nella crescita personale e sociale, ma deve essere praticato in un ambiente sicuro e rispettoso. Le recenti normative italiane e le linee guida emanate dagli organismi sportivi come UISP hanno introdotto obblighi significativi per Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche (ASD/SSD) al fine di prevenire abusi, violenze e discriminazioni, garantendo una protezione adeguata ai tesserati, in particolare ai minori.
LE FONDAMENTA NORMATIVE DELLE POLITICHE DI SAFEGUARDING
La tutela dei minori nello sport trova solide basi giuridiche nell’articolo 16 del DLgs 39/2021 e nell’articolo 33 del DLgs 36/2021. Questi provvedimenti stabiliscono che gli enti sportivi devono adottare modelli organizzativi e codici di condotta per prevenire abusi e discriminazioni. Inoltre, si richiede la nomina di un SAFEGUARDING OFFICER, figura responsabile di vigilare sul rispetto delle politiche di tutela e intervenire in caso di violazioni.
STATISTICHE PREOCCUPANTI: LA NECESSITÀ DI AZIONI CONCERTE
Il progetto europeo “Cases” evidenzia come il 75% degli atleti intervistati abbia subito violenza psicologica durante l’infanzia. Il 39% degli sportivi tra i 18 e i 30 anni ha subito almeno una forma di violenza nello sport prima della maggiore età.
Questi dati sottolineano l’urgenza di implementare politiche di safeguarding efficaci e di sensibilizzare operatori, atleti e famiglie sui rischi esistenti.
Reati e non reati in alcuni casi i comportamenti sono penalmente rilevanti in altri no ma in ogni caso incidono in maniera significativa sulla crescita e sull’equilibrio della vittima.
ESEMPI:
– Violenza sessuale (art. 609 bis c.p.)
– Atti sessuali con minorenni (art. 609 quater c.p.)
– Corruzione di minorenne (art. 609 quinquies c.p.)
– Adescamento di minorenni (art. 609 undecies c.p.)
– Atti persecutori/stalking (art. 612 c.p.)
– Abuso emotivo e abuso fisico: rientrano nel reato di maltrattamenti (art. 572 c.p.)
PER MALTRATTAMENTO SI INTENDE: violenza fisica, psicologica, economica, umiliazioni, insulti, denigrazioni, minacce, intimidazioni, segregazione, svalorizzazione, isolamento, privazione di attenzioni o di cure, disprezzo. Il maltrattamento perché sia reato deve essere reiterato nel tempo, senza intervalli troppo lunghi;
– Bullismo: di per sé non è penalmente rilevante ma lo diventa quando si configura come stalking, interferenza illecita nella vita privata, furto, estorsione, danneggiamento, ingiuria (fattispecie depenalizzata, si procede con procedimento civile), molestia o disturbo alle persone, violenza privata, violenza sessuale, percosse, rissa, sostituzione di persona, diffamazione, frode informatica.
OBBLIGHI PER LE ASD/SSD: PREVENZIONE E RESPONSABILITÀ
Le ASD/SSD sono chiamate a soddisfare una serie di obblighi per conformarsi alle politiche di safeguarding:
- Nomina di un Responsabile per la tutela: questo ruolo è cruciale per monitorare e gestire situazioni di rischio.
- Elaborazione di modelli organizzativi e codici di condotta: documenti essenziali per definire standard di comportamento e protocolli operativi.
- Adozione di misure preventive negli ambienti sportivi: spogliatoi separati per minori, protocolli per trasferte e supervisione nelle attività sportive sono solo alcune delle azioni richieste.
INCLUSIVITÀ COME VALORE FONDANTE
Un aspetto centrale delle politiche di safeguarding è la promozione dell’inclusività. Le associazioni sportive devono garantire accesso equo alla pratica sportiva, abbattendo barriere legate a disabilità, condizioni economiche o differenze culturali. Ad esempio, viene incentivata la riduzione delle quote per famiglie in difficoltà economica e la realizzazione di iniziative interculturali.
Prevenzione di Comportamenti Lesivi Le linee guida delineano una serie di condotte da prevenire, tra cui:
- Abuso psicologico e fisico: atti che danneggiano la dignità e il benessere fisico o mentale dei tesserati.
- Violenza sessuale e molestie: comportamenti non consensuali che compromettono la sicurezza dei partecipanti.
- Bullismo e cyberbullismo: fenomeni di esclusione o sopraffazione, anche attraverso strumenti digitali.
IL RUOLO DEL SAFEGUARDING OFFICER
Il Safeguarding Officer svolge un ruolo centrale nella prevenzione e gestione dei rischi, vigilando sull’attuazione delle politiche adottate e fungendo da punto di riferimento per segnalazioni. Questa figura deve garantire autonomia e imparzialità, assicurando che tutte le segnalazioni siano trattate con riservatezza e tempestività.
SANZIONI PER LE INADEMPIENZE: il mancato rispetto delle politiche di safeguarding comporta conseguenze significative, tra cui:
- Esclusione o mancata affiliazione agli enti sportivi.
- Sanzioni disciplinari per collaboratori e tesserati.
- Responsabilità civile e penale in caso di violazioni accertate.
CONTRASTO DEI COMPORTAMENTI LESIVI E GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI
a) Individuare provvedimenti di quick-response, in ambito endoassociativo, da adottare in caso di presunti comportamenti lesivi;
b) Individuare provvedimenti, in ambito endoassociativo, per ogni altra violazione delle disposizioni e dei protocolli di cui al modello stesso;
c) Promuovere buone pratiche e adeguati strumenti di early warning, al fine di favorire l’emersione di comportamenti lesivi, o evitare eventuali comportamenti strumentali;
d) Predisporre un sistema affidabile e sicuro di segnalazione di comportamenti lesivi, che garantisca riservatezza e tempestiva ed efficace gestione;
e) Adottare misure che prevengano qualsivoglia forma di vittimizzazione secondaria di tesserati e tesserate che abbiano in buona fede presentato una denuncia o una segnalazione; manifestato l’intenzione di presentare una denuncia o una segnalazione; assistito o sostenuto un altro tesserato nel presentare una denuncia o una segnalazione; reso testimonianza o audizione in procedimenti in materia di abusi, violenze o discriminazioni; intrapreso qualsiasi altra azione o iniziativa relativa o inerente alle politiche di safeguarding;
f) Adottare misure e iniziative che sanzionino abusi di segnalazioni manifestamente infondate o effettuate in mala fede.
CONCLUSIONE
“Un diritto non è ciò che ti viene dato da qualcuno; è ciò che nessuno può toglierti.” – Tom C. Clark